Il ruolo del fegato e del sostegno ai processi di detossificazione con alimentazione e nutraceutica dedicata

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Il fegato è il grande laboratorio biochimico dell’organismo, in grado di assolvere a numerose e fondamentali attività, tra cui la detossificazione delle sostanze inquinanti, degli endocrine disruptor, ovvero di sostanze che mimano l’azione degli estrogeni e che possono indurre a dominanza estrogenica e conseguente a infiamamzione periferica. Il fegato è l’organo chiave anche nella regolazione del profilo lipidico e dell’omeostasi del glucosio, nel mantenimento di adeguati livelli di Glutatione, il grande antiossidante intracellulare, necessario se delle giuste dosi ad un ottimale equilibrio immunitario. Elevato accumulo e intossicazione da metalli pesanti, cirrosi, epatite, sindrome metabolica, iperglicemia, diabete di tipo II, profilo lipidico alterato, ingestione eccessiva di farmaci, steatosi epatica non alcolica (NAFLD), steatoepatite non alcolica (NASH) e valori alterati di AST, ALT e GGT sono solo alcune delle condizioni che si manifestano quando il ruolo del fegato risulta parzialmente compromesso. Una alimentazione a ridotto carico glicemico volta a controllare i livelli insulinemici post-prandiali, ed aggiunta nella dieta di cibi come carciofi, cavoletti di bruxelles, cardi, erbe amare, fumaria, tarassaco e altra verdure a foglia verde, uova e acidi grassi omega tre da pesce azzurro si rivela di particolare utilità in queste situazioni. Anche la nutraceutica specifica può essere utile per coadiuvare l’azione detossificante, purchè siano presenti estratti di Fumaria officinalis e Silimarina, Betaina e una associazione di S-Adenosilmetionina (SAMe), N-acetilcisteina (NAC), Zinco e vitamine del gruppo B di origine naturale, ad elevata biodisponibilità. Sostenere le diverse fasi di detossificazione, riequilibrare fase I e II di detossificazione epatica, permette di ridurre il danno ossidativo da radicali liberi, preservare la struttura dell’epatocita e controllare l’infiammazione sistemica, oggi considerato trigger primario dell’insorgenza di molte patologie cronico-degenerative.


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